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Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (GU 131 del 8/6/2011) del Decreto 11
aprile 2011 n° 82, è entrato in vigore a partire dal 9 giugno 2011 l’art. 228
del cosiddetto Codice Ambientale (D.Lgs. 152/2006) relativo ai Pneumatici Fuori
Uso (PFU). L’articolo 228 del D.Lgs 152/2006 ha fissato i principi relativi
alla gestione dei pneumatici fuori uso, attribuendone la responsabilità ai
produttori e importatori che, per far fronte agli oneri che derivano da questo
obbligo, applicheranno un “contributo ambientale” su ogni pneumatico venduto ed
immesso nel mercato nazionale. Questo significa che dal 7 settembre bisognerà
pagare una eco-tassa per gomma
Il contributo ambientale a pneumatico non è una tassa, ma l’importo
necessario per contribuire al completo trattamento dei Pneumatici Fuori Uso
(PFU). Si tratta della razionalizzazione di un costo che l’automobilista oggi
sostiene già, che verrà solo reso trasparente rispetto al prezzo del
pneumatico: sarà versato solo dagli acquirenti di pneumatici e sarà finalizzato
esclusivamente al finanziamento delle operazioni di raccolta e recupero, sotto
il controllo del Ministero dell’Ambiente.
Questo è quanto precisa Ecopneus, il soggetto senza fini di lucro creato dai
principali produttori di pneumatici, che assicurerà la raccolta e il recupero
dei PFU in ottemperanza al D.M. 82 dell’11 aprile 2011.
Fino ad oggi, i gommisti o le officine di servizio pagavano un determinato
importo al soggetto che andava a ritirare le loro giacenze. Questo costo è
quindi da sempre compreso nei costi di gestione complessivi dell’attività
lavorativa degli operatori, al pari degli altri costi fissi abituali (come ad
esempio le utenze, l’affitto dei locali, gli stipendi del personale, la
manutenzione macchine da lavoro, etc).
Con l’entrata in vigore di questo Decreto, questo costo viene scorporato in
fattura, reso univoco, controllabile e tracciabile in ogni suo passaggio. Con
il nuovo sistema gli operatori del ricambio usufruiranno del servizio di ritiro
dei PFU gratuitamente. Il contributo ambientale versato dal cittadino
automobilista all’atto dell’acquisto del pneumatico nuovo servirà a coprire i
costi di un sistema efficiente ed efficace di raccolta e di riciclo dei PFU,
garantendo alla collettività e al Paese una serie di vantaggi:
• lotta a speculazioni e pratiche illegali; emersione e recupero della quota
di PFU attualmente al di fuori dei circuiti legali,
• lotta alle discariche abusive e incontrollate di PFU riducendo anche i costi
necessari per la bonifica delle zone contaminate, che ricadono sui cittadini,
• riduzione dei rischi di incendi incontrollati dei depositi abusivi di
pneumatici, difficilmente domabili e che causano la dispersione di sostanze
nocive nell’aria e di percolati nel suolo,
• creazione di un sistema industriale e promozione di un’economia del riciclo
che porterà sviluppo economico e nuova occupazione.
Ecopneus quale principale attore del nuovo sistema, dovrà gestire larga parte
delle oltre 380.000 tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita
in Italia, dando loro una nuova vita assicurandone cioè la raccolta in tutta
Italia, il trattamento in appositi impianti e il recupero, promuovendone i
settori di impiego.
Attualmente ogni anno spariscono nel nulla fino a 100mila tonnellate di PFU,
circa 1/4 degli pneumatici immessi nel mercato. Vengono abbandonati in
discariche abusive, torrenti, fiumi, cave, campagne, a detrimento del paesaggio
e dell’ambiente e andando a costituire un rischio per le popolazioni e gli
insediamenti urbani e produttivi circostanti. Secondo il censimento realizzato
da Legambiente, dal 2005 al 2010 sono state individuate ben 1.049 discariche
illegali, per un’estensione che supera ampiamente i 6 milioni di metri quadrati
(per l’esattezza 6.170.537), per una superficie complessiva grande quanto 800
campi da calcio.
Con il nuovo sistema questo fenomeno andrà gradualmente scomparendo, poiché la
tracciabilità dei PFU non consentirà più pratiche illegali. Il contributo
ambientale – che, ribadiamo, non può essere definito una tassa, in quanto non è
un’imposta fiscale - dovrà essere evidenziato dal rivenditore sullo scontrino o
in fattura per l’acquirente di pneumatici nuovi e servirà a rendere trasparente
un costo normalmente già ricompreso nel prezzo di vendita.